I pannelli fotovoltaici verdi

Vorrei segnalarvi un particolare pannello fotovoltaico, recentemente messo a punto da un team di ricercatori svizzeri dell’EPFL (Istituto Federale di Tecnologia di Losanna). Si tratta, come si può osservare dalla foto, di particolari celle pigmentate di verde. Ora, al di là del mero aspetto estetico, sembrerebbe che questa tecnologia abbia anche delle performance di tutto […]

Vorrei segnalarvi un particolare pannello fotovoltaico, recentemente messo a punto da un team di ricercatori svizzeri dell’EPFL (Istituto Federale di Tecnologia di Losanna). Si tratta, come si può osservare dalla foto, di particolari celle pigmentate di verde. Ora, al di là del mero aspetto estetico, sembrerebbe che questa tecnologia abbia anche delle performance di tutto rispetto, tanto che avrebbe un’efficienza di conversione superiore di qualche punto percentuale rispetto ad una normale cella monocristallina.

Il massimo rendimento teorico raggiungibile è infatti stimato intorno al 30%, valore che ovviamente è più basso in condizioni normali, ma che comunque anche in ambiente reale, seppur di poco, resta superiore alle comuni celle fotovoltaiche cristalline presenti in commercio. Il segreto della colorazione e delle ottime prestazioni è presto detto: il pannello è infatti impregnato di un nuovo colorante a base di zinco capace di assorbire la luce solare e che, combinato con un fluido costituito da cobalto, ne favorisce la conduttività.

Un interessante campo di applicabilità potrebbe essere, secondo i ricercatori, quello dei vetri; si starebbe infatti pensando di sperimentare queste celle su alcune vetrate di edifici per stabilire se sia fattibile o meno proporre nel mercato immobiliare degli infissi con la doppia funzione di isolante per l’ambiente esterno e produttore di elettricità. Per arrivare a conclusioni finali sulla bontà della tecnologia e quindi esprimere giudizi, sarebbe però consigliabile osservare i risultati delle sperimentazioni che verranno e avere informazioni relative ai costi, un particolare quest’ultimo che, come abbiamo visto molte volte su Ecoblog, non è sicuramente da trascurare.

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