Good Food Bag, il progetto per evitare gli sprechi di cibo e promuovere l’uso della doggy bag

Grazie alle sacche riutilizzabili “Good-Food-Bag” i bambini possono portare a casa il cibo avanzato durante il pranzo nella mensa scolastica. Oltre 60mila le sacche antispreco alimentare già distribuite.

GOOD FOOD BAG LEGAMBIENTE –

Combattere gli sprechi alimentari per non sprecare risorse utili e importanti e, allo stesso tempo, aiutare chi ne ha più bisogno: questo l’obiettivo della campagna “Buon cibo! Chi apprezza il cibo non lo spreca”, promossa da Legambiente con l’obiettivo anche di diffondere, nel nostro Paese, il concetto che portarsi a casa il cibo non consumato al ristorante o in mensa deve essere un motivo di orgoglio come nel resto dei paesi europei e in America. In Italia, il più delle volte, la doggy bag è ancora vissuta con disagio o come un segnale di indigenza della persona.

È fondamentale quindi un cambiamento culturale, un diverso approccio al tema. Per questo motivo, Legambiente, ha deciso di proporre una lettura “in positivo” dell’argomento: il cibo che rimane nelle nostre tavole a fine pasto è ancora buono, commestibile, e come tale va trattato.

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IL PROGETTO DI LEGAMBIENTE –

Il progetto nello specifico è dedicato in prima battuta alle scuole, ma può essere declinato a qualsiasi altra realtà (mensa privata aziendale, famiglie). L’associazione ha realizzato una serie di strumenti, a disposizione online:

  • Schede informative” sul tema, destinate al singolo cittadino come a gruppi e istituzioni.
  • Schede didattiche” dedicate al mondo della scuola, in particolar modo le scuole primarie nelle quali sono attive le mense. Le schede riportano informazioni e stimoli con lo scopo di creare un contesto informativo utile per interagire o stimolare i percorsi didattici in tal senso.
  • Questionari Report” per singolo utente o gruppo/classe, utili per quantificare l’uso delle Bag e quindi valutare l’impatto e il cambiamento negli stili di vita attivato nelle persone.

GOOD FOOD BAG –

Ma lo strumento principale della campagna sono le sacche riutilizzabili “Good-Food-Bag” utili al trasporto del cibo avanzato fuori casa, ma ancora intatto. Il sacchetto, pensato in particolar modo per le mense scolastiche e aziendali, è uno strumento adatto in tutte quelle occasioni in cui si consumano alimenti fuori la propria abitazione. La borsa misura 30×30 cm, è imbottita, dotata di chiusura, è riutilizzabile, prodotto in Italia e in plastica riciclabile. È stata scelta una bag in plastica vista la volontà di diffonderla anche nelle mense scolastiche, nelle quali esistono normative e protocolli ben definiti, pertanto il materiale usato ha le garanzie di igiene e di non rilascio di sostanze contaminanti oltre a tutte le garanzie previste dalla legge. Diversi i materiali analizzati per definire quello della “Good for Bag”: quelli naturali (ad esempio le fibre vegetali) richiedono necessariamente controlli accurati nella produzione e dei trattamenti industriali (il cotone bio, ad esempio). Inoltre richiedono lavaggi frequenti che implicano più elevati carichi ambientali. L’alternativa di un prodotto più volte riutilizzabile (anche per questa ragione meglio la plastica non biodegradabile) offre la possibilità di ridurre l’impatto di produzione per un numero sufficientemente elevato di riutilizzi. A questo si aggiunga che, a fine vita, può essere destinato alla raccolta differenziata della plastica. Questa speciale “sacca antispreco”, oltre alle caratteristiche “tecniche” evidenziate, grazie al suo nome e alla grafica comunica a tutti “ciò che si vuole fare” e “l’impegno” per evitare lo spreco.

I RISULTATI DEL PROGETTO –

La campagna è stata valorizzata anche all’interno del progetto “Hungry for rights”, sostenuto in Italia da Mani Tese, Acra e Legambiente. Ad oggi sono state distribuite più di 60mila sacche antispreco alimentare. Questi importanti numeri sono stati possibili sia grazie all’importante e capillare impegno dei Circoli di Legambiente sia grazie alla collaborazione di un’importante azienda di ristorazione collettiva (Elior-Gemeaz-Copra) che ha inserito all’interno delle proprie gare di appalto la distribuzione dei materiali della campagna. Tante le esperienze di successo, da Follonica (Gr), a Pesaro, passando per Bassano del Grappa, Verbania, Genova, Lecco e Napoli.

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 Il progetto è in concorso per l’edizione 2016 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui

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