Firenze si sveglia e va a piedi

Firenze si sveglia e va a piedi. Il giorno «X», quello in cui piazza Pitti, via Tornabuoni e Por Santa Maria si aggiungono a piazza Duomo, andando a costituire sei ettari di zona pedonale, è arrivato. Nel giorno del Patrono, la città affronta una vera e propria rivoluzione anche se la prova del fuoco del […]

Firenze si sveglia e va a piedi. Il giorno «X», quello in cui piazza Pitti, via Tornabuoni e Por Santa Maria si aggiungono a piazza Duomo, andando a costituire sei ettari di zona pedonale, è arrivato. Nel giorno del Patrono, la città affronta una vera e propria rivoluzione anche se la prova del fuoco del traffico si avrà a partire dalla prossima settimana. «Non sarà l’inferno», assicura il sindaco, anche se già adesso viale dei Colli è congestionato.

Nella notte è scattata la nuova e vasta zona pedonale. Gran parte del centro storico di Firenze è dunque percorribile d’ora in poi solo a piedi o in bici. Eccezioni: alcune linee di bus elettrici, aree riservate ai residenti e le finestre orarie, già fortemente ristrette nelle settimane scorse, soltanto in alcune strade, per il carico e scarico merci. Prima di andare a messa per la celebrazioni del santo patrono, il sindaco Matteo Renzi ha chiuso la catena che sancisce la pedonalizzazione di via Tornabuoni. Strada dove si incontrano storia, arte e moda, fino a ieri una via nevralgica tanto per gli autobus quanto per i mezzi privati diretti alla stazione di Santa Maria Novella. I grandi vasi di fiori bianchi, rossi e verdi conducono il passante al cospetto di capolavori, quali il palazzo Davanzati, spesso ignorato dagli stessi fiorentini, a causa del frenetico scorrere delle auto. O, ancora, palazzo Antinori. «Ci riprendiamo un pezzo di città – ha detto ai giornalisti Renzi – con l’area del Duomo e quest’area Tornabuoni-Pitti sei ettari e mezzo diventano aree pedonali. Firenze torna capitale del benessere».

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Tutto bene dunque? A chi fa riferimento ai presidi annunciati dai disabili, che si sentono penalizzati dalla nuova zona pedonale, il primo cittadino risponde: «I disabili organizzano una manifestazione per entrare in piazza Pitti, quasi a forzarla. I disabili, che lo sono veramente, e non i furbi col permesso della nonna, non hanno bisogno di forzare piazza Pitti. Ci possono entrare, e hanno addirittura le strisce per i parcheggi a loro riservati. Anche in piazza del Duomo, in realtà, possono parcheggiare a 80 metri dall’ingresso della Chiesa». Ma le autentiche polemiche per l’amministrazione comunale sono altre, e in particolare l’effetto che le nuove misure hanno già iniziato a generare su tutto il resto della città, in termini di volume di traffico. Valutazioni che si potranno cominciare a fare dopo questo ponte festivo.

Per il momento, si può solo registrare l’insofferenza nelle strade che, durante l’orario di carico e scarico merci (per altro notevolmente ridotto nelle scorse settimane), vedono incolonnarsi furgoni, e poi, taxi e pullman. Via della Vigna Nuova e via Strozzi, pur di giorno festivo, intorno alle otto e mezzo erano una coltre di smog. Passato l’orario di carico e scarico, a farla da padrone sono i taxi, in quelle vie dove è loro consentito il transito, come il tratto di por Santa Maria dalla parte di Ponte Vecchio. «E’ andato tutto bene, si è vissuto il tutto con un grande spirito di squadra, tra settori comunali e aziende terziarie interessate. Stanotte era tutto ancora più suggestivo». Ci saranno correzioni in corso per la nuova viabilità? «I nuovi provvedimenti, com’è normale, devono essere metabolizzati. Ci vorrà un periodo di sperimentazione, e, se ci sarà bisogno, studieremo ulteriori correttivi». Notte tranquilla anche per il dirigente Gabrielle Ottanelli: «Siamo soddisfatti dell’intervento, sia in termini di realizzazioni oggettive, vedi la segnaletica nuova, sia dell’atteggiamento dei cittadini». Ci sono anche i paletti nuovi, come in via Tornabuoni: «La segnaletica è quasi tutta nuova, a parte che in alcuni punti dove era necessario sottolineare alcune novità».

La prima tappa della pedonalizzazione è scattata martedì alle ore 20, senza grossi intoppi, la seconda giovedì notte, con qualche problema in più. La vera prova del fuoco sarà lunedì quando il traffico tornerà a regime. Lo stesso Renzi nei giorni scorsi aveva precisato: «Disagi ci saranno» perchè «è inevitabile, soprattutto nei primi giorni» e per questo «invito chi può, per la prima settimana, a evitare di prendere la macchina. Chiediamo scusa in anticipo se ci saranno dei problemi – ha proseguito – ma io penso che andrà a finire come in piazza del Duomo: all’inizio tutti contrari poi, alla fine, la bellezza di questa scelta diventerà patrimonio dei fiorentini. Noi vogliamo una Firenze in cui si torni a vivere la qualità degli spazi pubblici, dove si torni a passeggiare e vivere la città. Vogliamo che i passeggini abbiano almeno gli stessi diritti dei motorini e della auto».

 

Gli interventi per chiudere al traffico le aree interessate sono iniziati la notte fra martedì e mercoledì quando è stata predisposta una nuova viabilità connessa alla pedonalizzazione di via Tornabuoni. Per l’area di piazza Pitti, l’operazione è iniziata e conclusa giovedì con l’inversione del senso di marcia in alcune strade e sui lungarni. La notte, poi, entrambe le aree sono state chiuse al traffico per diventare off limits ad auto e motorini.

In piazza Pitti potranno transitare solo i bussini elettrici, i taxi la notte e i residenti in due fasce orarie quotidiane; solo i residenti invece nella centralissima strada della moda via Tornabuoni. La rivoluzione voluta dal sindaco «rottamatore» ha comportato non solo il cambio del senso di marcia per oltre 40 strade, ma anche la modifica dei percorsi di alcune linee dell’azienda di trasporto pubblico Ataf. Renzi ha spiegato che «disagi ci saranno» specie all’inizio prima che si comprendano i percorsi, e per questo ha invitato «chi può, per la prima settimana, a non prendere la macchina». Il sindaco ha anche promesso che «se ci saranno delle cose che non andranno bene siamo pronti a rimetterle in discussione» ma «basta con le lamentele», perchè «noi vogliamo una Firenze in cui si torni a vivere la qualità degli spazi pubblici, dove si torni a passeggiare. Vogliamo che i passeggini abbiano almeno gli stessi diritti dei motorini e della auto». Poi ha anche scherzato, «ormai tutto è colpa della pedonalizzazione, anche se fa troppo caldo. La pedonalizzazione è diventata come Pisapia».

Ma le lamentele, le critiche e le polemiche non sono certo mancate: e al di là di quelle politiche, arrivate dai partiti di opposizione, una tra le proteste più dure è arrivata dai disabili fiorentini. La consulta comunale dei portatori di handicap ha fatto un presidio in piazza Pitti: i disabili hanno portato a Renzi una sedia a rotelle: «Vogliamo che provi cosa significa essere disabile e non poter arrivare nelle aree pedonali», dice Michele Cirincione, presidente della Consulta dei disabili. Sul piede di guerra, poi ci sono anche i tassisti che non hanno annunciato presidi ma hanno distribuito volantini per chiedere ai cittadini che subiranno disagi di prendere d’assalto i centralini del Comune. Uno dei giudizi positivi, invece, è arrivato da Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, definisce l’operazione «sicuramente tra le più coraggiose e lungimiranti degli ultimi decenni».

L’Ataf, in attesa che i cittadini prendano confidenza con le modifiche alle linee dei bus ha deciso di non smantellare le vecchie fermate, ma di «incappucciarle» fino a mercoledì con tutte le informazioni sulle nuove fermate, entro un raggio di 50-250 metri. Ataf ha anche rinforzato il proprio personale e i volontari sulle strade.

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