Ewea: l’eolico può dimezzare la sete energetica europea

Si apre oggi a Varsavia l’edizione 2010 dell’ European Wind Energy Conference and Exhibition (EWEC). Protagonista indiscusso: il vento europeo Il 2050 puo’ sembrare ancora una data molto lontana nel tempo ma in 40 anni si potrebbe ridisegnare il volto energetico europeo se oggi le politiche nazionali e comunitarie venissero reindirizzate a favore dell’eolico. Un […]

Si apre oggi a Varsavia l’edizione 2010 dell’ European Wind Energy Conference and Exhibition (EWEC). Protagonista indiscusso: il vento europeo
Il 2050 puo’ sembrare ancora una data molto lontana nel tempo ma in 40 anni si potrebbe ridisegnare il volto energetico europeo se oggi le politiche nazionali e comunitarie venissero reindirizzate a favore dell’eolico. Un salto temporale su cui ragiona oggi Arthouros Zervos, Presidente della European Wind Energy Association (EWEA), a margine dell’apertura dell’EWEC 2010 di Varsavia. Per la tre giorni di mostra-convegno organizzata dalla lobby europea del vento, l’approvvigionamento energetico a lungo termine da parte del vecchio Continente e’ ovviamente l’argomento all’ordine del giorno e il presidente dell’Ewea traccia quella che potrebbe essere la strada se venisse dato fondo, entro i confini comunitari, al potenziale del vento.
Nella previsione piu’ ottimistica l’energia eolica potrebbe incontrare il 50% della domanda di elettricita’ dell’Unione europea entro il 2050, a patto che si prendano ora le giuste decisioni per lo sviluppo del mercato e delle infrastrutture.
Il G8 e l’UE si sono ufficialmente impegnati a ridurre i gas a effetto serra dell’80% entro la stessa data, ma ? afferma Zervos -“non possiamo permettere che i politici facciano grandi dichiarazioni e lasciare le decisioni piu’ onerose alla prossima generazione”, l’inversione di tendenza, a livello di nuove centrali di produzione, va adottata fin da subito. “Un settore energetico completamente rinnovabile e’ l’unica soluzione per raggiungere l’80-95% di riduzione della CO2 in 40 anni”, ha continuato sottolineando come la definizione di “economia ad energia rinnovabile” sia di gran lunga preferibile a quella di “a basso tenore di carbonio”. E nel panorama generale meta’ del compito potrebbe essere svolto dalla tecnologia eolica, conquistatasi in Europa gia’ l’etichetta di tradizionale, grazie ad una crescita del mercato negli ultimi 10 anni impressionante.
Per Christian Kjaer, EWEA Chief Executive: “Il potenziale c?e’ e l’industria e’ pronta. Tutto cio’ che dobbiamo fare e’ mantenere gli attuali tassi di crescita. Sono anche fiducioso che le altre energie rinnovabili possano facilmente incontrare l’altra meta’ della domanda elettrica dell’Europa. L’energia e’ una sfida internazionale”, ha concluso Kjaer. “E’ sorprendente che 24 anni dopo aver stabilito un libero mercato per beni, servizi, capitali e lavoro, all’appello Ue manchi ancora una quinta ?liberta”: quella dell’energia elettrica”.

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