Energia rinnovabili per l’esercito Usa

Alla fine di settembre 150 soldati della compagnia 1, terzo battaglione del 5 reggimento Marines provenienti dalla California sono arrivati nella remota provincia afghana di Helmand con un nuovo equipaggiamento: pannelli solari piegabili che possono essere trasportati in valige, lampade a basso consumo, protezioni solari per tende che offrono ombra e producono corrente, ricariche solari […]

Alla fine di settembre 150 soldati della compagnia 1, terzo battaglione del 5 reggimento Marines provenienti dalla California sono arrivati nella remota provincia afghana di Helmand con un nuovo equipaggiamento: pannelli solari piegabili che possono essere trasportati in valige, lampade a basso consumo, protezioni solari per tende che offrono ombra e producono corrente, ricariche solari per computer e per altri apparecchi di comunicazione. Lo riporta il New York Times (Nyt) nella sua edizione del 5 ottobre. Dopo i recenti attacchi dei talebani in Pakistan contro convogli Nato che trasportano carburanti diretti alle truppe schierate in Afghanistan, l’esercito americano ha deciso di diminuire la dipendenza da combustibili fossili nelle zone di guerra. Uno studio ha infatti evidenziato che in Iraq e in Afghanistan, su ogni 24 convogli di carburanti c’e’ almeno una vittima tra i civili che guidano le autocisterne o i militari che le scortano. Negli scorsi tre mesi sono sei i Marines morti in questo modo in Afghanistan.

COSTI – I carburanti sono la materia numero uno che importiamo in Afghanistan, ha detto RayMabus, ministro della Marina ed ex ambasciatore americano in Arabia Saudita. Le forze armate Usa comprano il carburante a un dollaro a gallone (0,20 euro al litro), ma portarlo nelle basi piu’ remote puo’ costare sino a 400 dollari (76 euro al litro), secondo il Nyt. Il materiale fornito alla compagnia 1 dei Marines vale 50-70 mila dollari, mentre un generatore diesel costa molte migliaia di dollari, senza contare pero’ il costo del trasporto del carburante.

BIOCARBURANTI ED ENERGIA IBRIDA – Lo scorso anno la Marina militare ha introdotto il primo natante a energia ibrida: la Makin Island, una nave da sbarco anfibio di classe Wasp, che sotto i 10 nodi funziona a energia elettrica e che nel viaggio inaugurale dal Mississippi a San Diego ha fatto risparmiare 900 mila galloni (3,4 milioni di litri) di carburante rispetto a una nave convenzionale analoga. L’Aviazione nel 2011 avra’ la sua intera flotta certificare per volare con biocarburanti e ha gia’ fatto test di volo con carburanti misti al 50%; la Marina la scorsa estate ha ottenuto la prima forniture di biocarburante derivato dalle alghe. Le Forze armate hanno emanato bandi per concorsi per nuovi materiali e tecnologie per energie rinnovabili, che sono in via di sperimentazione. Se per la Marina vanno bene, saranno impiegati, ha detto Mabus. E a qual punto i prezzi crolleranno.

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