Elezioni e sprechi: le spese sono segrete. Invece tutti i soldi ricevuti andrebbero messi sul web

Con le elezioni di febbraio sarà superato il record di liste e candidati. Ma chi paga il conto? Le spese dei partiti, dei singoli aspiranti deputati e senetori, e delle varie coalizioni, vecchie e nuove, restano un mistero. Segrete. Eppure gli ultimi scandali della politica, quelli che hanno più scosso l’opnione pubblica, dal Lazio alla […]

Con le elezioni di febbraio sarà superato il record di liste e candidati. Ma chi paga il conto? Le spese dei partiti, dei singoli aspiranti deputati e senetori, e delle varie coalizioni, vecchie e nuove, restano un mistero. Segrete. Eppure gli ultimi scandali della politica, quelli che hanno più scosso l’opnione pubblica, dal Lazio alla Lombardia, riguardano proprio l’uso delle risorse pubbliche per l’attività politica. Non esistono obblighi di alcuni tipo per i candidati, se non a consuntivo, e i conti si fanno solo alla fine, quando è troppo tardi. Così, per esempio, si è scoperto che nel 2008 il Popolo della libertà ha speso per la campagna elettorale più di 68 milioni di euro, e la Corte dei Conti ha segnalato che questa cifra è pari a 13,6 volte la spesa del 1996, quando Alleanza nazionale e Forza Italia erano divise. Stessa opacità e stessa crescita esponenziale per le spese elettorali del Pd: 18milioni e 500mila euro nel 2008 rispetto ai 7 milioni di dodici anni prima. Un fiume di denaro e zero trasparenza. Un segnale potrebbe arrivare dalla lista Monti, che proprio della trasparenza ha fatto uno dei cavalli di battaglia di questa competizione elettorale: dia il buon esempio e pubblichi sul web tutti i finanziamenti ricevuti in tempo reale. Sarebbe un bel segnale e sicuramente gli altri partiti seguirebbero a ruota.

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