Cibo nella plastica: tutti i rischi

L'allarme lanciato dall'Accademia dei pediatri americani. Quelle confezioni contengono petrolio e cloruro. Le alternative? Contenitori in vetro o in acciaio. E acquisti di prodotti sfusi

EFFETTI DANNOSI CIBO IN PLASTICA
Frutta, verdura, ma anche pasta, formaggi e insaccati di varia natura. L’abitudine di infilare il cibo, qualsiasi tipo di cibo, nella plastica è sempre più diffusa. Talvolta è indispensabile per consentire la conservazione degli alimenti in frigo; in altri casi è puro spreco di materiale e , forse, anche di salute.

CIBO NELLA PLASTICA

L’uso della plastica per contenere il cibo, negli ultimi decenni, è diventato talmente diffuso che ormai esistono norme nazionali ed europee che almeno garantiscono alcuni standard di sicurezza. Tutti i materiali plastici devono essere riconoscibili con le rispettive etichette e devono avere superato il test di sicurezza per contenere alimenti.

RISCHI CIBO NELLA PLASTICA

Nonostante queste norme, ci sono alcuni rischi relativi al cibo contenuto nella plastica.
  • Alcuni tipi di plastica, a contatto con il calore, possono contenere particelle che vanno a contaminare il cibo.
  • Anche la durata dell’esposizione del cibo alla plastica può comportare un aumento dei rischi di contaminazione degli alimenti, rendendoli dannosi.
  • Gli ftalati sono sostanze utilizzate per ammorbidire la plastica contenuta nel PVC. Possono migrare nei cibi, in particolare quelli più grassi, e fare danni al fegato e ai reni.

COME EVITARE DANNI DEL CIBO NELLA PLASTICA

Per evitare danni dei cibi conservati nella plastica, è opportuno dare attenzione ad alcune semplici cose.
  • Non inserire cibi caldi nei contenitori di plastica.
  • Non usare il forno a microonde per riscaldare un contenitore di plastica con il cibo.
  • Non usare all’infinito gli stessi contenitori, ma cambiarli con una certa frequenza, specie quando sono deteriorati.
  • Limitare in ogni caso l’uso della plastica e privilegiare ogni volta che risulta possibile, l’uso del vetro.
  • Scegliere sempre pellicole senza ftalati e PVC.

CIBO NELLA PLASTICA E DANNI AI BAMBINI

Un recente allarme arriva dall’American Academy of Pediatrics, il sinedrio dei maggiori studiosi americani in pediatria: i cibi confezionati nella plastica possono fare danni ai bambini, e colpirli nel loro processo di crescita.

Sul banco degli imputati ci sono sempre le stesse sostanze. Avete presente le vaschette di plastica poi coperte da una pellicola (altra plastica) che imbottiscono la frutta acquistata al supermercato? Oppure la plastica che usiamo per conservare i cibi in frigorifero? All’interno di questi prodotti si contano circa 1.000 sostanze che hanno a che fare con la chimica. In particolare due sono considerate le più a rischio. La prima è il bisnefolo A (BPA) che trasmette particelle inquinanti, a lungo andare, in grado di compromettere l’assetto ormonale dei bambini e le condizioni delle donne in gravidanza.

CIBO NELLA PLASTICA E TOSSINE

La seconda sostanza più critica è il Pvc, ovvero un derivato del petrolio e del cloruro. Anche questo è un prodotto chimico che, nel tempo, si trasmette dalla plastica al cibo, alternado anche il sapore di ciò che mangiamo. Il Pvc ha un effetto pesante per la nostra salute, e in particolare per quella dei bambini, per il fatto che trasmette tossine poi iniettate nel sistema sanguigno. Da qui, ancora una volta, i rischi pormonali, che impattano sulla crescita. Esistono alternative ai conteniitori di plastica?

ALTERNATIVE AI CONTENITORI DI PLASTICA PER IL CIBO

Sicuramente sì, e riducono a livelli davvero marginali questi rischi denunciati anche dall’Associazione dei pediatri americani. Le principali alternative sono contenitori in vetro o in acciaio, per conservare cibi in frigorifero: oppure gli acquisti in punti vendita e in reparti dove la merce è venduta sfusa, per quanto riguarda la spesa. Stesso discorso per l’acqua: le bottiglie in vetro sono comunque preferibili rispetto a quelle in plastica che, spcie quando sono esposte al sole, possono modificare le caratteristiche dell’acqua e trasmettere quelle tossine di cui abbiamo parlato.

Lo ripeteremo sempre: le alternative alla plastica esistono e sono tante. Sceglierle tocca solo a noi, come consumatori reponsabili.

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