Dal 2013 parte l’eco etichetta con le “performance ambientali” dei veicoli

A partire dal 2013 tutte i mezzi su gomma (automobili, camion, motociclette) prodotti negli Stati Uniti dovranno essere dotati di un’apposita etichetta in grado di definirne i caratteri tipici di sostenibilità. Non soltanto il consumo verrà immediatamente reso noto agli acquirenti, quindi, ma anche l’analisi sintetica dell’impatto ambientale del veicolo con tanto di apposita “pagella” […]

A partire dal 2013 tutte i mezzi su gomma (automobili, camion, motociclette) prodotti negli Stati Uniti dovranno essere dotati di un’apposita etichetta in grado di definirne i caratteri tipici di sostenibilità. Non soltanto il consumo verrà immediatamente reso noto agli acquirenti, quindi, ma anche l’analisi sintetica dell’impatto ambientale del veicolo con tanto di apposita “pagella” convoti da 1 a 10 per sottolinearne la maggiore o minore impronta ecologica ( collettivamente intendendo le emissioni di gas serra, le polveri sottili prodotte ecc.). In questo modo, sarà possibile anche stilare un confronto agevole tra i costi e i benefici imputabili alle diverse versioni di una stessa vettura (diesel, idrogeno, benzina, elettrico ecc..)

Più in dettaglio, l’etichetta dovrà esibire tutte le informazioni relative ai consumi energetici del mezzo, alle emissioni di gas serra, alla stima della spesa annua indicativa per il mantenimento dello stesso oltre a sottolinearne l’eventuale risparmio e, nel caso di auto elettriche, i tempi di ricarica e di autonomia.

L’idea, promanata dal Dipartimento americano dei Trasporti e dalla “temutissima” – specie quando si tratta di rifiuti speciali – Agenzia per la protezione dell’Ambiente (Epa), è funzionale a indurre scelte di consumo più consapevoli negli acquirenti. E’ nota, infatti, la passione tutta americana per i super inquinanti SUV che, nelle intenzioni degli ideatori del progetto, potrebbe forse essere ridotta da una semplice, accurata campagna di informazione. L’idea potrebbe, però, apparire un pò ingenua per quanto, come sottolinea un’indagine sviluppata da Laboratorio Pmi – Filiera Sostenibile e condotta da Gfk Eurisko sul doppio fronte imprese/utenti, la maggiore o minore sostenibilità di un prodotto – se non ancora in cima all’ordine delle preferenze per la scelta – è a un non trascurabile quarto posto, dopo la qualità del prodotto acquistato, i gusti personali e il prezzo.

Torna in alto