Da Coldiretti l’appello per una normativa a tutela dei suoli agricoli

“Che fine hanno fatto le regole che ci avevano promesso? L’assessore Marcello Raimondi, che si dovrebbe occupare di ambiente, energia e reti come pensa di limitare le speculazioni che danneggiano i suoli e le produzioni agricole? All’inizio di quest’anno abbiamo chiesto l’emanazione urgente delle linee guida per la gestione delle fonti rinnovabili, ma per adesso […]

“Che fine hanno fatto le regole che ci avevano promesso? L’assessore Marcello Raimondi, che si dovrebbe occupare di ambiente, energia e reti come pensa di limitare le speculazioni che danneggiano i suoli e le produzioni agricole? All’inizio di quest’anno abbiamo chiesto l’emanazione urgente delle linee guida per la gestione delle fonti rinnovabili, ma per adesso non è stato fatto nulla”. Inizia così la protesta di Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia, che sottolinea la mancanza di una normativa specifica che limiti il consumo di suolo agricolo per la costruzione di nuovi impianti per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili e che, secondo la posizione dell’associazione, starebbe danneggiando la produzione alimentare. Il cambio di destinazione di suolo sta inoltre causando l’aumento dei prezzi degli appezzamenti e di conseguenza il calo delle coltivazioni alimentari che, diventando meno numerose, creano anche disallineamenti nei prezzi dei prodotti agricoli.

A creare i maggiori problemi, almeno per quanto riguarda la regione Lombardia il proliferare di impianti a biogas con il conseguente aumento della richiesta di metano. Secondo i dati pubblicati da Coldiretti Lombardia sono infatti 117 gli impianti alimentati a biogas al momento in funzione nel territorio regionale mentre sono 134, la maggior parte dei quali nella provincia di Cremona (110 totali), poi Brescia (62) e Mantova (55), 134 le realtà in progetto e 64 sotto istruttoria.
“Il problema non sono gli impianti a biogas o i fotovoltaici in quanto tali ma i maxi interventi che al posto di essere integrati nell’attività agricola diventano installazioni industriali che si mangiano suolo e produzione di cibo – spiega Andena – Anche per i pannelli fotovoltaici servono linee guida precise: non è possibile avere dei tappeti di silicio sui nostri campi. Bisogna sfruttare i tetti, i magazzini, le stalle e tutte le coperture disponibili, che sono una riserva di spazio ancora sottoutilizzato. Solo così le fonti rinnovabili possono dirsi veramente sostenibili. C’è da chiedersi se, nonostante quanto dichiarato fino a oggi dalla Regione, il silenzio di questi mesi sulle linee guida in Lombardia sia l’espressione di una volontà politica precisa”.

Alle accuse di Ardena ha fatto seguito la replica dell’assessore regionale ad Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi: “Non si capisce a che cosa sia dovuta la polemica sollevata da Andena, visto che stiamo lavorando come previsto alle linee guida regionali sulle fonti rinnovabili”, dichiarazione a cui ha fatto seguito il suggerimento al Presidente di Coldiretti Lombardia affinchè il dialogo tra le parti diventi sempre più costante e la collaborazione per il territorio sicura efficacia.

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