Cucina vegana: boom di mense, ristoranti e catering

Sei italiani su 100, una percentuale in netto aumento, hanno scelto di diventare vegetariani (4,9%) o vegani (1,1%)

I vegani avanzano. Sei italiani su 100, una percentuale in netto aumento, sono ormai convertiti all’alimentazione che esclude il consumo di prodotti ricavati dallo sfruttamento e dall’uccisione di animali (vegetariani) e perfino dei relativi derivati (vegani). E se gli uomini optano per questo tipo di cucina per una scelta di salutismo (42 per cento dei casi), le donne invece lo fanno ispirate da principi etici e di salvaguardia dell’ambiente (66 per cento dei casi), a partire dal minore consumo di carne.

LA RICETTA Crostata di fragole vegana

Il boom del vegan è ormai un’industria. Diverse catene di supermercati, da Esselunga a Carrefour fino alla rete di Coop Italia, dispongono di banchi riservati alle offerte di questo tipo di prodotti. Hamburger di seitan, nuggets di soia, cous cous a base soltanto di verdure, latte di riso e mandorle, yogurt di soia. E anche nei ristoranti dilaga la moda “veg”: la catena più affermata è quella dello chef Rodolfo Condoluci che con il marchio Mens Sana ha aperto undici piccoli locali nel capoluogo lombardo, dove ormai ogni quartiere ha la sua trattoria vegana. Sono posti spartani, con menu che escludono qualsiasi ingrediente di origine animale, e prezzi contenuti, attorno ai 25 euro a pasto.

Anche il servizio di catering sta cavalcando la nuova tendenza e alcune società del settore offrono menù per gli uffici da una base di 8 euro a coperto. Perfino nelle scuole il verbo vegano si sta diffondendo con programmi di educazione alimentare a menu vegano firmati dagli chef della nuova sobrietà. E con rifornimenti, come nel caso di diverse mense scolastiche in Emilia Romagna, interamente dedicati alla filosofia della cucina vegetariana e vegana.

Dall’alimentazione alla cosmesi. Dopo i piatti e le ricette, adesso tocca ai prodotti per la bellezza, particolarmente indicati per chi ha una pelle sensibile, intollerante, oppure soffre di dermatiti. Cipria senza conservanti e glicerine; mascara a base di melissa, tiglio e olio di sesamo; ombretti realizzati con polveri minerali. In questo caso, il prodotto vegan è garantito da una certificazione Icea che assicura il consumatore sull’assenza di qualsiasi ingrediente di origine animale.

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Ma a parte la moda, e le convinzioni etiche, resta una domanda: l’alimentazione vegana ha solo vantaggi? Sicuramente il grande apporto di fibre vegetali e di grassi insaturi non dannosi producono una riduzione delle calorie e rappresentano un ottimo deterrente contro il rischio del sovrappeso o, peggio, dell’obesità. Ma chi fa una scelta così radicale, deve avere la consapevolezza di almeno tre fattori. Innanzitutto mangiare solo vegan può portare a una carenza di rifornimenti energetici e dunque si tratta di una dieta che va fatta con il supporto di un esperto di alimentazione. In secondo luogo ci sono fasi della vita, pensiamo ai bambini, alle donne in gravidanza ed agli anziani, nelle quali è bene non rinunciare ad alcuni elementi nutritivi. Infine, per inseguire il benessere e per rispettare l’ambiente serve equilibrio. A partire dalla tavola.

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