Coro Papageno, i detenuti del carcere di Bologna cantano con i volontari. Nel nome di Abbado

Una storia che ci parla di come la musica unisce e avvicina. Anche le persone più umili, più ferite dagli errori fatti nel corso della vita. Una musica dove non si spreca nulla, e si torna a sperare…

coro papageno bologna

CORO PAPAGENO –

Non c’è modo migliore per ricordare il maestro Claudio Abbado, il suo talento, la sua genialità, ma anche la sua costante attenzione alle persone più umili, più semplici, più ferite dalla vita (anche per i propri errori) e talvolta più sorprendenti.  Tutti da avvicinare alla musica. Seguendo questo filo, questa eredità, a Bologna il Coro Papageno è diventato uno dei luoghi simbolo dell’universo Abbado dopo la scomparsa del direttore d’orchestra.

CORO PAPAGENO DOZZA –

Ne fanno parte, insieme e declinando un Noi (altro aspetto fondamentale dell’avventura umana e professionale del maestro Abbado), detenuti del carcere di Dozza, anche condannati all’ergastolo, e volontari. Un gruppo, una compagine che mette insieme diverse esperienze, linguaggi e interpretazioni musicali, con testi in italiano, inglese, spagnolo e rumeno. In una chiave di assoluta contaminazione.

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CORO ABBADO –

La musica, lo sappiamo, riscalda cuori e menti. Un calore che proprio in un luogo terribile, come un carcere, assume particolare valore e significato. «D’altra parte per mio padre la musica è sempre stata anche impegno e attenzione verso categorie sociali distanti dalla consuetudine all’ascolto, estranee alle sale da concerto» ha detto Alessandra Abbado, figlia di Claudia e motore del Coro Papageno, al giornalista Ettore Mo.

Per noi di Non sprecare, che consideriamo Claudio Abbado non solo un grande direttore d’orchestra, ma anche un compagno di avventura (il capitolo del libro Non Sprecare, dedicato al talento, è costruito attorno alla sua storia e alle sue dichiarazioni su questo tema), il lavoro del Coro Papageno merita la massima attenzione accompagnata da un grande incoraggiamento. E da tanti auguri di lunga vita.

(Nell’immagine di copertina, un momento dell’esibizione del Coro Abbado al Senato – Fonte: Facebook)

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