Bibite gassate: crollano le vendite. In Italia meno 17 per cento, in America meno 20

C’è un cambiamento radicale nei consumi e negli stili di vita: largo ai prodotti naturali. L’American Beverage Society promette di ridurre del 20 per cento la portata calorica dei soft drink. Basterà a convincere famiglie e giovani?

CONSUMO BIBITE GASSATE –

Sono tempi duri per i produttori di bibite gassate. La battaglia contro l’obesità ed a favore della dieta mediterranea, senza zuccheri artificiali, sta dando i suoi frutti.

VENDITE BIBITE GASSATE –

Negli ultimi cinque anni le vendite di soft drink sono crollate del 20 per cento in America e del 17 per cento in Italia. I consumatori preferiscono sempre di più prodotti naturali, a base di frutta e con pochi zuccheri, e non si fidano delle offerte diet o “zero calorie”.

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EFFETTI COLLATERALI BIBITE GASSATE E ZUCCHERATE –

Sono sempre stato contrario alle guerre di religione, anche in materia alimentare. Se qualcuno preferisce bere Coca Cola, Pepsi Cola, o prodotti simili, è libero di farlo purché sia consapevole dei rischi che corre e degli effetti collaterali. Le bibite sono piene di dolcificanti artificiali, e già questo è un primo problema, gonfiano lo stomaco, non agevolano la digestione. E ancora: influiscono negativamente sullo smalto dei denti e possono favorire l’insorgere di problemi di diabete. Il blog Foodcate, specializzato nell’esame degli effetti di una serie di alimenti sul nostro organismo, calcola, per ciascun prodotto soft drink, i possibili effetti in termini di aumento di peso.

ALTERNATIVE ALLE BIBITE GASSATE –

Ma per noi italiani ci sono alcuni motivi in più per scegliere alternative alle bibite gassate. Abbiamo un’agricoltura ricca di frutta naturale di ottima qualità: perché non sfruttarla al meglio anche a tavola? Pensiamo, per esempio, all’enorme spreco di arance e agrumi siciliani, che potrebbe essere ridotto se si riuscisse a valorizzare sul piano industriale questi tipica produzione made in Italy. E siamo più avanti, rispetto agli americani, nell’educazione alimentare dei bambini, come dimostra il fatto che molte scuole hanno introdotto nelle loro mense l’obbligo di offrire agli alunni bevande naturali. Per frenare l’emorragia di vendite di soft drink, la American Beverage Society ha promesso di ridurre del 20 per cento la portata calorica dei prodotti a base di anidride carbonica, entro il 2025. Basterà per convincere i consumatori a tornare sui loro passi?

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