Collasso ecologico: il WWF denuncia i costi ambientali delle materie prime

Ricordate: qualche post fa discutevamo della terza crisi, quella ecologica che riguarderà il collasso delle risorse naturali. Ebbene il WWF in collaborazione con Sustainable Europe Research Institute (SERI) ha reso noto lo studio Market Transformation – Sostenibilità e mercati delle risorse primarie. In pratica solo in Italia commodities quali caffè, cotone, carta e olio di […]

Ricordate: qualche post fa discutevamo della terza crisi, quella ecologica che riguarderà il collasso delle risorse naturali. Ebbene il WWF in collaborazione con Sustainable Europe Research Institute (SERI) ha reso noto lo studio Market Transformation – Sostenibilità e mercati delle risorse primarie. In pratica solo in Italia commodities quali caffè, cotone, carta e olio di palma:

“costano” all’ambiente 8 miliardi m³ di acqua, 34,5 mln t di CO2, 8,5 mln ettari di terra, 20 mln t di materiali ‘biotici’ ovvero la biomassa coltivata, 36,5 mln t di materiali ‘abiotici’ (come sedimenti, rocce, minerali erosi) per un totale di mezza tonnellata/anno di risorse per ogni italiano. In 30 anni + 65% di risorse naturali prelevate, con 35 aree prioritarie minacciate.

Il documento che sarà discusso in occasione di Rio20+ è rivolto alle aziende piuttosto che ai consumatori e include per l’Italia i grandi marchi quali Illy, Lavazza o Zanetti per il caffè; il Gruppo Sofidel, secondo gruppo europeo nel mercato tissue, e ben 18.798 imprese impegnate nella filatura e tessitura oltre alle 36.200 legate alla confezione di abbigliamento; per l’ olio di palma sono coinvolti ENI per i biocombustibili e Autogrill, Ferrero o Barilla per i prodotti alimentari. La richiesta è articolata e richiede appunto che le grandi aziende siano consapevoli della fine delle risorse che potranno essere gestite se si adotteranno:

soluzioni per trasformare il mercato, promuovendo fonti e filiere sostenibili di produzione delle risorse primarie con il coinvolgimento di imprese, istituzioni e cittadini: un ‘vademecum’ di proposte specifiche, che vanno dall’adesione a standard di sostenibilità per l’approvvigionamento responsabile e sistemi di certificazione internazionalmente riconosciuti (come il Forest Stewardship Council-FSC) all’abolizione delle tariffe sull’importazione di materie certificate, dal trasferimento della pressione fiscale dalla forza-lavoro all’uso delle risorse naturali alle attività di policy fino al consumo consapevole.

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