Centinaia di pasti nella spazzatura: lo spreco di cibo del Centro di prima accoglienza di Pozzallo

Uno spreco enorme non solo dal punto di vista del cibo buono buttato via ma anche di denaro, tenuto conto che i pasti gettati nell’immondizia hanno un costo di 15 euro al giorno per ciascun migrante.

Cibo nella spazzatura: lo spreco del Centro di prima accoglienza di Pozzallo

CIBO NELLA SPAZZATURA AL CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA DI POZZALLO – Centinaia di piatti di pasta e carne ancora sigillati e caldi di cottura buttati nei cassonetti della spazzatura all’interno della stessa struttura che ospita i clandestini degli sbarchi: succede al centro di prima accoglienza di Pozzallo in provincia di Ragusa in Sicilia.

Come leggiamo sul Corriere di Ragusa, oltre alle pietanze cotte, anche la frutta fresca finisce tra i rifiuti.

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LO SPRECO DI CIBO DEL CPA DI POZZALLO IN SICILIA – Uno spreco enorme non solo dal punto di vista del cibo buono buttato via ma anche di denaro, tenuto conto che i pasti gettati nell’immondizia hanno un costo di 15 euro al giorno per ciascun migrante.

PIATTI DI PASTA E CARNE ANCORA SIGILLATI NELLA SPAZZATURA – Alla richiesta di spiegazioni da parte del Corriere di Ragusa riguardo il perché i pasti in più finiscono nei cassonetti invece di essere destinati ad altri centri o a persone bisognose, il comune di Pozzallo a cui spetta la gestione della situazione con denaro pubblico sotto la supervisione della Prefettura, ha dichiarato di non esserne al corrente ma di procedere immediatamente con gli opportuni controlli. Il sindaco, Luigi Ammatuna, ha chiesto spiegazioni ai responsabili del Centro di prima accoglienza che si occupano della distribuzione dei pasti e ha richiesto la preparazione di una scheda dettagliata circa il numero di pasti finiti al macero oltre ad una maggiore accortezza nella distribuzione del cibo.

Lo scandaloso spreco di cibo però, leggiamo ancora sul Corriere di Ragusa, non è dovuto solo al numero di pasti sovrastimati e quotidianamente ordinati dal comune alla ditta con sede a Ispica che ha in appalto il servizio, ma anche ai gusti degli stessi clandestini, molti dei quali preferiscono mangiare nei locali pubblici, in quanto il cibo servito al Cpa non è di loro gradimento.

Qualunque sia il motivo di questo spreco, resta comunque un fatto grave soprattutto in un momento di crisi economica come quello attuale.

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