Casa essenziale, mai banale

di Lina Sotis      da www.tranquilla.it Mai come adesso case, appartamenti, monolocali, loft, ville, cascine e castelli ristrutturati sono stati così uguali e così diversi fra loro. L’arredamento è ormai come una cravatta. Con uno sguardo classifichi chi è, cosa pensa, cosa ha letto e quanto ha in banca il padrone o la padrona di quella […]

di Lina Sotis      da www.tranquilla.it

Mai come adesso case, appartamenti, monolocali, loft, ville, cascine e castelli ristrutturati sono stati così uguali e così diversi fra loro. L’arredamento è ormai come una cravatta. Con uno sguardo classifichi chi è, cosa pensa, cosa ha letto e quanto ha in banca il padrone o la padrona di quella dimora. Le case dei giovani sono arredate di vuoto e candele, le case degli intellettuali di libri, le case dei ricchi senza passato sono addobbate come palazzi, gli appartamenti del ceto medio sono ancora pieni di oggettistica, le case delle donne sole sono piene di ninnoli, i bilocali dei single sono ordinatissimi e rigorosi, le abitazioni degli svipponi sembrano sempre una tenda marocchina inserita in uno stand di broccati, con scaffali di libri finti.
Ogni tipologia umana ha il suo preciso genere di casa. Normalmente volti e vestiti assomigliano all’arredamento: così di questi tempi, tanto variopinti, basta incontrare qualcuno per capire che chiocciola si è costruito intorno. Mongiardino, l’arredatore principe degli anni dell’edonismo sfrenato, è stato per decenni il sogno di ogni dama di poca fantasia ed è adesso la prigione di quel genere umano, abbiente e antiquato, che non riesce a inserirsi in tempi più semplici.
I giovani hanno completamente spazzato via tutto. Più sono ricchi e più vivono nel vuoto. Sempre però in un vuoto illuminato di candele. Torna il design, accantonato per qualche anno, e una bella poltrona antica è considerata elegante alla stregua di una sedia dal disegno ultramoderno. In un grande spazio privo di contenuti troneggia un oggetto, uno solo, ma bellissimo. Finita l’epoca del ciarpame liberty che riempiva tutti gli angoli. Improponibili anche tutti quei vasetti di vetro, che veri o finiti erano diventata la collezione preferita delle non collezioniste. I vetri, se ci sono, devono essere belli. Requiem anche per i cuscini, che colorati o ricamati ci avevano seguito negli ultimi trent’anni di vita. I cuscini non fanno più ricercato ma antiquato. Incellofanare tutto e mettere in cantina, fino al 2050, per la nipotina. Piantare invece nel giardinetto di campagna o nel terrazzino davanti alla cucina il beniamino e tutte quelle piante verdi che erano state il simbolo della giungla casalinga delle appassionate di libri esoterici e dei cestini di vimini. Insomma l’arredamento casalingo si è aggiornato sia per le «signore» sia per le «donne».

Che tipi siete? Essenziali, barocchi, colorati, minimali? Raccontateci la vostra casa.

 

 

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