Calendula: proprietà, usi e benefici

Favorisce la guarigione delle ferite ed è un ottimo rimedio naturale in caso di scottature ed eritemi solari. Come preparare in casa la tintura madre di Calendula

proprietà e benefici della calendula
Olio, infuso, tintura madre: la calendula oltre a essere un fiore bellissimo, che porta allegria e sta bene dappertutto, è anche uno straordinario rimedio naturale che può essere facilmente utilizzato in diversi modi.

BENEFICI DELLA CALENDULA

La Calendula è una pianta originaria dell’Egitto. In Italia, allo stato selvatico, è diffusa soprattutto nel meridione. Ha grandi fiori giallo/arancio che i contadini osservano per capire se pioverà. I fiori, infatti, al mattino non si aprono se è prevista pioggia. Il suo nome forse deriva proprio dal latino “calendae” cioè il primo giorno del mese, momento in cui questo fiore sboccia. Oltre ad essere esteticamente assai gradevole, possiede anche proprietà ed effetti benefici per la salute che sono conosciuti fin dai tempi più antichi. Dalle proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e cicatrizzanti, la Calendula è anche in grado di favorire la guarigione delle ferite ed è un rimedio naturale particolarmente utile durante l’estate in caso di scottature ed eritemi solari. La Calendula contiene molti polisaccaridi, flavonoidi, caroteni e mucillagini e viene anche utilizzata per curare le disfunzioni dell’apparato genitale femminile, poiché è in grado di diminuire il flusso mestruale abbondante e di aumentare quello debole. Ha anche proprietà antispasmodiche, valide per chi soffre di forti dolori legati al mestruo. Data la presenza di mucillagini, è molto adoperata per la cura di gastriti, ulcere e patologie varie dell’intestino. Con la Calendula, grazie al suo potete ipolipidemizzante, si può diminuire il livello di colesterolo e di trigliceridi nel sangue.

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PROPRIETÀ CURATIVE DELLA CALENDULA

La Calendula può essere utilizzata in diversi modi, sia per uso esterno, attraverso gel, creme, tinture che interno, con tisane e infusi. Vediamo insieme, nel dettaglio, tutte le proprietà benefiche per la salute di questa pianta dalle mille virtù:

  • Antinfiammatorie: per via interna lenisce le irritazioni delle mucose degli apparati interni, come ad esempio del cavo faringeo; per via esterna è ottima nella cura di eritemi, scottature e in caso di cicatrizzazione di ferite. Per il trattamento delle infezioni cutanee, delle scottature solari e delle ferite, la Calendula viene utilizzata sotto forma di creme e unguenti. Quando si adoperano questi ultimi, è meglio applicare il prodotto direttamente sulla parte interessata dal problema, anche più volte in una giornata. Per il cavo faringeo, si raccomanda l’usa della Calendula sotto forma di infuso. Lasciate in infusione 2 grammi di Calendula in una tazza di acqua bollente per circa un quarto d’ora. Bevetelo dopo averlo filtrato e quando sia diventato tiepido. La Calendula viene utilizzata anche per preparare collutori e pomate per curare le emorroidi, in quanto, come abbiamo già detto, è ricca di flavonoidi.
  • Cura e pulizia del tratto orofaringeo: bere infusi di Calendula si rivela utile nella cura delle malattie del tratto orofaringeo: gengiviti, mal di denti, mal di gola. Con la Calendula si cura bene l’herpes. Sono utili anche i gargarismi fatti con 20 gocce di tintura madre di Phytolacca unita a 20 gocce di Calendula, inserite in acqua tiepida. Con questa mistura vanno fatti gli sciacqui alla gola per qualche secondo. Dopodiché si può emettere il liquido.
  • Cura e pulizia della pelle: la Calendula è un ottimo rimedio per la pulizia e la cura delle pelli sensibili, sia in caso di arrossamenti che per il trattamento di acne o foruncoli. La Calendula viene molto adoperata in campo dermatologico nelle creme destinate alla cura dei brufoli e delle macchie della pelle. Inoltre, vi si curano ottimamente le verruche. In particolare è con il fusto della pianta ed i fiori che si preparano dei succhi che sanano verruche e molte altre patologie dell’epidermide. Con la pomata alla Calendula si leniscono gli arrossamenti dovuti all’uso del pannolino nei piccoli. Con un batuffolo di ovatta imbevuto nel decotto di Calendula si riduce la sudorazione eccessiva. La Calendula è indicata anche per le punture di insetto. L’infuso, viene usato per combattere punti neri e per tonificare la pelle del viso, basta passarcelo sopra con del cotone imbevuto. Tratta inoltre i geloni alle mani e ai piedi.
  • Dolori mestruali: l’utilizzo della Calendula regolarizza il ciclo mestruale e lenisce i dolori legati alle mestruazioni. La Calendula aiuta anche a regolare il ciclo. Per far sì che la pianta esplichi al meglio la propria efficacia, andrebbe consumata sotto forma di infuso, dieci giorni prima del ciclo. L’infuso va preparato mettendo in infusione, appunto, due cucchiai pieni di petali freschi in 200 ml di acqua bollente per circa 10 minuti. Questo preparato regolarizza il ciclo e lenisce di molti i crampi  e i dolori.

OLIO DI CALENDULA

Macerando i fiori della Calendula si ottiene un oleolito che possiede una potente azione eudermica, cioè in grado di migliorare la pelle, irritata o affetta da screpolature. L’olio di Calendula lenisce la pelle dei più piccoli, previene le ragadi al seno delle donne che allattano e cicatrizza quelle già esistenti. Per prepararlo si devono macerare 100 grammi di fiori (i capolini) di Calendula in 500 ml di olio di mandorle dolci. In questo modo, i principi liposolubili dei fiori si trasferiscono all’olio. I fiori vanno messi in un barattolo di vetro scuro, con coperchio a chiusura ermetica. L’olio di mandorle dolci deve coprire tutti i fiori e la macerazione deve durare circa un mese, in luogo fresco e buio. Ogni due giorni il composto va girato per evitare che si formino le muffe. Dopo un mese, il macerato va filtrato con una garza e va conservato in una bottiglia di vetro scuro, in un posto fresco e al chiuso.

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COME USARE L’OLIO DI CALENDULA

L’olio di Calendula va utilizzato quando sia necessario riportare la pelle alle sue normali condizioni fisiologiche. Irritazioni, scottature, verruche, pruriti, dermatiti e reazioni allergiche: l’olio di Calendula tratta in maniera assai vasta i problemi dermatologici. L’uso è semplice, basta versare qualche goccia dello stesso sulla zona interessata, massaggiare in maniera delicata e poi lasciare che la pelle lo assorba completamente. L’operazione andrebbe ripetuta almeno 3 volte al giorno, ogni giorno, fino al risolvimento del problema.

COME FARE INFUSO DI CALENDULA

Semplice e veloce da preparare in casa, l’infuso di Calendula è una bevanda dal sapore delicato e un vero e proprio toccasana in caso di cistite e colite. Grazie alle sue proprietà disinfettanti, è inoltre in grado di curare le infiammazioni della bocca e della gola e migliorare i sintomi della congiuntivite dall’interno.

OCCORRENTE

  • 6/7 grammi di fiori di Calendula essiccati
  • 1 tazza di acqua bollente

PREPARAZIONE

Prendete una tisaniera e metteteci dentro i fiori essiccati, versandoli usando un colino. Solo a questo punto potete gettare sopra i fiori l’acqua che avete prima bollito e potete chiudere con il coperchio. Lasciate in infusione per circa un quarto d’ora e poi dopo aver eliminato il colino, zuccherate la vostra bevanda.

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TINTURA MADRE DI CALENDULA

La tintura madre è un liquido idroalcolico preparato mediante l’utilizzo dei fiori freschi della pianta, raccolti nel mese di aprile/giugno e in settembre/novembre. Si adopera solo la pianta fresca poiché quando questa diventa secca perde tutte le proprietà intrinseche. Si utilizza in caso di problemi infiammatori dell’apparato digerente come ulcere e gastriti e, per uso esterno, per la cicatrizzazione di eventuali piaghe cutanee. La soluzione è composta da alcol e acqua distillata. La tintura madre è assai consigliata nella regolarizzazione del ciclo mestruale, anche nel periodo post partum. Inoltre può essere valida nella lotta agli streptococchi, alla candida albicans e ad altri tipi di infezioni ostiche. Quando si soffre di particolari arrossamenti, si può ricevere sollievo con gli impacchi di Calendula da fare con le garze imbevute di tintura da poggiare sulla zona critica. La tintura può curare anche piccole ferita non profonde. La tintura di Calendula può essere anche adoperata per disinfettare il moncone del cordone ombelicale del neonato.

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COME FARE LA TINTURA MADRE DI CALENDULA

Vediamo insieme come prepararla in casa:

OCCORRENTE

  • 100 ml di alcol al 50/70%
  • 80 gr di fiori freschi di Calendula

PREPARAZIONE

  1. Tritate finemente i fiori e trasferiteli in un contenitore ermetico insieme all’alcol. Fate riposare la tintura per 21 giorni scuotendo di frequente. Filtrate, quindi, e conservate in bottiglie scure in un luogo fresco, al riparo dalla luce.

COME SI MANGIANO I FIORI DI CALENDULA?

I fiori di calendula si possono utilizzare anche in cucina. In particolare, quando le foglie sono giovani e i petali freschi, possono essere usati per guarnire qualsiasi piatto o all’interno di un’insalata. I petali della calendula si possono aggiungere alla pasta, al brodo, alle minestre, ai risotti: danno un profumo particolare ai piatti e sostituiscono lo zafferano. Con i petali essiccati invece si preparano infusi e decotti. E infine i boccioli vanno anche nei sottaceti, dove producono un effetto simile a quello del cappero. Se volete usare la calendula nei dolci, con i petali essiccati potete preparare ottimi canditi.

COME COLTIVARE LA CALENDULA

La calendula è facile da coltivare: sopporta sia il caldo sia il freddo. I suoi fiori sono bellissimi: dal giallo oro al giallo limone, per passare al rosa e all’arancio. L’altra caratteristica straordinaria dei fiori della calendula è che fioriscono tutta l’estate, una volta ogni trenta giorni, agli inizi di ogni mese della stagione. Qui trovate tutte le indicazioni per coltivare la calendula anche in un semplice vaso.

CONTROINDICAZIONI DELLA CALENDULA

Se vi apprestate ad utilizzare la Calendula per la prima volta, fate una prova su una piccola zona del corpo così da constatare l’insorgere o meno di reazioni allergiche. La Calendula potrebbe generare problemi in chi soffre di allergia all’ambrosia o ad altre piante della famiglia delle Compositae. Ne è sconsigliato l’uso alle donne in gravidanza e allattamento o a chi soffra di particolari patologie croniche. Interpellare il medico curante, diventa, in tali casi, indispensabile.

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