Bambini cardiopatici: medici italiani vanno in Iraq per salvarne 5mila

La missione è guidata dall’associazione "Bambini cardiopatici nel mondo", nata a Milano. Il personale sarà locale ed è stato formato presso l’ospedale San Donato. La prossima tappa, dopo l’Iraq, sarà la Siria.

BAMBINI CARDIOPATICI NEL MONDO –

Ci sono associazioni che fanno davvero miracoli. Una di queste è la Onlus fondata da Alessandro Frigiola e Silvia Cirri intitolata “Bambini cardiopatici nel mondo”. Vanno ovunque, anche nelle zone del pianeta più a rischio, per guerre e calamità naturali, per salvare la vita a bambini che hanno problemi di cuore.

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BAMBINI CARDIOPATICI NEL MONDO IRAQ –

L’ultima missione è prevista per il mese di settembre e riguarda l’Iraq, dove  l’incidenza per le malattie cardiache è cinque volte più alta della media mondiale, e ci sono già 5mila piccoli in lista d’attesa per un intervento risolutivo. «E’ un sogno che si realizza, e abbiamo garantito attraverso una buona formazione la creazione di un intero staff di persone che seguiranno il nuovo reparto ospedaliero» racconta Frigiola, primario di cardiochirurgia alla Policlinico San Donato di Milano,

BAMBINI CARDIOPATICI NEL MONDO KURDISTAN –

E così per il Kurdistan, regione autonoma al confine con l’Iraq, partirà un’intera équipe guidata da Halkawt Nuri, un giovane cardiochirurgo che ha completato la sua formazione proprio presso l’ospedale milanese. Con lui ci saranno una decina di operatori sanitari: medici, infermieri e anestesisti. Uno staff che dovrebbe garantire un calendario settimanale di interventi.

BAMBINI CARDIOPATICI NEL MONDO  SIRIA –

Nello stesso periodo l’associazione “Bambini cardiopatici nel mondo” riprenderà i contatti per riaprire la missione operativa anche a Damasco, in Siria: un segnale di speranza, in un paese devastato dalla guerra civile. E un modo per dimostrare che anche sotto le bombe, grazie al coraggio dei volontari, si possono salvare le vite di migliaia di bambini.

(L’immagine di copertina è tratta dalla pagina Facebook della Onlus “Bambini cardiopatici nel mondo”)

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