Auto ad idrogeno: in Inghilterra il primo “distributore”

La Honda, con il generoso contributo statale di 250 mila sterline, ha aperto nei giorni scorsi a Swindon in Inghilterra il primo punto di rifornimento per automobili alimentate ad idrogeno. Questo, come fanno notare sarcastici i media inglesi, nonostante nel Regno Unito non sia ancora stata venduta una sola auto di questo tipo, nemmeno una […]

La Honda, con il generoso contributo statale di 250 mila sterline, ha aperto nei giorni scorsi a Swindon in Inghilterra il primo punto di rifornimento per automobili alimentate ad idrogeno. Questo, come fanno notare sarcastici i media inglesi, nonostante nel Regno Unito non sia ancora stata venduta una sola auto di questo tipo, nemmeno una Honda Clarity, la prima in commercio ad utilizzare celle a combustibile ad idrogeno.

L’evento ha inevitabilmente riaperto il dibattito sulla possibilità che l’alimentazione ad idrogeno sia ancora un’alternativa. I problemi sono tanti, lo scetticismo delle case automobilistiche c’è, ed uno dei problemi sta proprio nel come rifornire e se questo sia poi effettivamente conveniente economicamente. Mettere in piedi un’intera rete di rifornimento è un processo lungo e molto costoso, ed insieme assolutamente cruciale per riuscire a diffondere una nuova tipologia di alimentazione.

In Inghilterra, nonostante le considerazioni di tipo economico dovrebbero spingere in questa direzione i consumatori, non c’è ancora una diffusione significativa di auto a GPL o a Metano. La ragione risiede anche nella mancanza di una rete capillare di rifornimento, così, pensando all’idrogeno, sul Guardian si domandano: “ne vale veramente la pena“? La risposta non c’è, ma la domanda è volutamente sibillina e vuol fare intendere che la strada non è percorribile.

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