Applus-énergie, il primo living lab realizzato in una scuola italiana

Studenti che diventano un po’ informatici, un po’ energy manager, un po’ scienziati per monitorare in tempo reale quanto consumano un’aula, il computer o la fotocopiatrice

Studenti che diventano un po’ informatici, un po’ energy manager, un po’ scienziati per monitorare in tempo reale quanto consumano un’aula, il computer o la fotocopiatrice, per calcolare quanto possa incidere il comportamento di ciascuna persona sull’intero sistema e intervenire per renderlo più efficiente, per farsi promotori di nuovi modelli di consumo.

Applus-ènergie è il primo esempio di living lab in una scuola italiana. Il progetto è realizzato dal Politecnico di Torino e dalla PMI torinese Proxima Centauri all’interno di ALCOTRA, un piano di strategie transfrontaliere tra le regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e Provence – Alpes-Côte d’Azur e Rhône Alpes.

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Nelle aule e negli spazi comuni delle scuole-living lab sono stati installati monitor che mostrano quanto stanno consumando l’aula e l’edificio in un preciso istante e l’andamento “storico” dei consumi, rendendo così evidenti i progressi rispetto all’efficienza energetica

I ragazzi sono inoltre dotati di una vera e propria “valigetta degli attrezzi”, con gli strumenti necessari per misurare quanto consuma un qualsiasi elemento del sistema (sensori e software di raccolta dati). Tutti gli studenti accedono al sistema via web, dove possono confrontare i propri consumi con quelli delle altre aule, hanno a disposizione dati e informazioni per realizzare analisi, studi specifici, tesine e possono anche caricare il materiale realizzato.

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Il living lab è realizzato in tre sedi: nella scuola ISTIP e presso il Polo Tecnologico del Politecnico di Verrès (Aosta), nel Politecnico di Torino e presso l’Università della Savoia nella sede di Annecy. «Gli studenti sono l’utente ideale per un’iniziativa di questo tipo perché, imparando a essere consapevoli dei loro consumi, possono influenzare positivamente quelli futuri», spiega il docente di informatica del Politecnico di Torino che ha coordinato il progetto «Il fatto che i ragazzi possano misurare i propri miglioramenti e vedere gli effetti reali delle loro azioni è un aspetto innovativo e ha una grande portata didattica, oltre che sociale. In futuro ogni scuola potrebbe prevedere un sistema simile e a breve potremmo lanciare un concorso per premiare la scuola più efficiente e virtuosa».

 

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