Alla Camera spesi 31mila euro per le fototessere dei deputati e 100mila euro in caffè

Non passa giorno in cui non salta fuori qualche spesa folle dei nostri rappresentanti politici. Ecco quindi che dopo il caso dei consiglieri della Regione Calabria che accanto agli ormai risaputi iPhone e iPad sono arrivati a farsi rimborsare persino le multe per divieto di sosta e i gratta e vinci con i soldi degli […]

Non passa giorno in cui non salta fuori qualche spesa folle dei nostri rappresentanti politici.

Ecco quindi che dopo il caso dei consiglieri della Regione Calabria che accanto agli ormai risaputi iPhone e iPad sono arrivati a farsi rimborsare persino le multe per divieto di sosta e i gratta e vinci con i soldi degli ignari contribuenti, oggi è la volta dei nostri deputati che non hanno badato a spese per immortalare i propri volti sui tesserini di riconoscimento.

Circa 31mila euro: questa la cifra spesa per realizzare 630 fototessere da apporre sul cartellino di ciascun deputato, quasi 50 euro a foto. Ma c’è di più.

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Come leggiamo su Diritto di Critica, nel secondo semestre 2012 la Camera ha speso la bellezza di 100mila euro in caffè e 1.800 euro in forniture di cioccolatini e caramelle.

Circa 400mila sono stati invece gli euro investiti in corsi di formazione linguistica e informatica a cui però i nostri deputati non hanno prestato lo stesso interesse che avevano mostrato invece nei confronti del corso di sommelier organizzato negli anni scorsi e che ogni volta attirava un elevatissimo numero di parlamentari.

Ma  siccome, come abbiamo visto più volte, i nostri rappresentanti politici non si fanno mancare proprio nulla ecco che dobbiamo aggiungere alla lista anche i 300mila euro spesi per l’acquisto di quotidiani e periodici che però nessuno legge dal momento che gli interessati possono visionare l’ampia rassegna stampa della Camera, i 370mila euro spesi in conferenze, manifestazioni e mostre e i 6 milioni buttati al vento solo per la stampa degli atti parlamentari. A queste cifre si aggiungono poi un milione e 600mila euro per il presidio medico interno e un milione e 500mila euro di facchinaggio e traslochi.

Soldi, soldi e ancora soldi, degli italiani naturalmente.

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