Mammadù, i volontari italiani che aprono case famiglia e centri per l’infanzia in Africa

Asilo, doposcuola, attività sportive. Così in Namibia i bambini africani assaporano la normalità. Grazie al lavoro generoso di una onlus molto speciale

AIUTARE I BAMBINI IN AFRICA

Violenza e povertà. Ignoranza e alcolismo. I binomi nei quali sono costretti a vivere i bambini africani li conosciamo, mentre siamo meno informati sulle attività che si possono fare, anche dall’Italia, per aiutarli. Anche solo ad assaporare attimi di normalità.

Ci provano, con molto impegno e con molta continuità, i volontari della Mammadù Italia Onlus, un’associazione fondata da Andrea Di Gesualdo dopo un’esperienza di volontariato con un amico in un orfanotrofio a Windhoek, in Namibia. L’incontro con tale realtà, la spontaneità e il sorriso di quei bambini cambiarono la vita dei due amici. ​Il giorno della partenza i bambini di Orlindi chiesero loro di fare una promessa: di non abbandonarli.

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COME AIUTARE I BAMBINI IN AFRICA

E così è stato: non solo non li hanno abbandonati, ma hanno radunato un esercito di soci e sostenitori con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei bambini, degli adolescenti e delle ragazze madri, garantendo loro un’ educazione a 360 gradi, partendo da un approccio alla vita stessa, come ci racconta Andrea Di Gesualdo, presidente dell’associazione.

Diversi sono i progetti avviati da Mammadù Italia Onlus, tutti focalizzati verso un unico obiettivo: riscattare le nuove generazioni che non hanno la possibilità di vivere decorosamente. Grazie soprattutto all’unione con Little Treehouse Onlus, ha dato vita, infatti, a Happydu Village, un centro polifunzionale che accoglie oggi circa 100 bambini ai quali, ogni settimana, si offre un percorso formativo pluriennale attraverso i programmi svolti in un asilo, durante il doposcuola e in un centro sportivo.

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VOLONTARIATO IN AFRICA

Ma non è tutto: l’associazione organizza anche dei rally solidali, Happydu for Africa, con lo scopo di promuovere e sostenere la formazione e di creare un ponte di aiuti verso questa realtà. L’equipaggio, a bordo di una 4×4, attraversa l’Africa, la Namibia, il Botswana, lo Zambia, il Malawi e il Mozambico, e durante i 9000 km dona ai bambini che incontra lungo il percorso, una “penna” che rappresenta il percorso educativo.

Tutti noi possiamo contribuire a sostenere questo meraviglioso progetto e a dare un sorriso a delle anime innocenti. Tutti noi dovremmo pensare: “E se fossimo al loro posto?”.

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