Agricoltura 1 / Tar Lazio annulla sentenza anti-Ogm

Dopo l’annullamento mercoledì da parte del Tar del Lazio del decreto del marzo 2010, con cui l’allora ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, aveva vietato all‘agricoltore friulano Silvano Dalla Libera di coltivare sementi Ogm, da varie parti viene chiesto al ministro Saverio Romano, che ha preso il posto di Zaia, di avanzare in sede Ue […]

Dopo l’annullamento mercoledì da parte del Tar del Lazio del decreto del marzo 2010, con cui l’allora ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, aveva vietato all‘agricoltore friulano Silvano Dalla Libera di coltivare sementi Ogm, da varie parti viene chiesto al ministro Saverio Romano, che ha preso il posto di Zaia, di avanzare in sede Ue la clausaola di salvaguardia, come hanno già fatto Francia e Germania, per salvare la peculiarità agro-alimentare italiana.

LEGA – «Le Regioni hanno già deliberato all’unanimità (con l’esclusione della Lombardia di Formigoni, ndr) la scelta di richiedere al ministero delle Politiche agricole l’esercizio della clausola di salvaguardia» contro il mais Mon810 e la patata Amflora, afferma Sebastiano Fogliato, vicepresidente dei deputati della Lega Nord e componente della commissione Agricoltura della Camera. «È un errore rincorrere modelli agro-industriali che nulla hanno in comune con le nostre caratteristiche e potenzialità. Invitiamo pertanto il ministro Romano, che sugli Ogm ha mostrato di condividere la posizione della Lega nord, di adoperarsi nelle sedi e nei modi opportuni».

ASSOCIAZIONI – Anche la Fondazione diritti genetici, tramite il suo presidente Mario Capanna, chiede che il ministro Romano «invochi subito la clausola di salvaguardia sul mais transgenico, rispettando la volontà dei presidenti di tutte le regioni italiane, ma anche quella degli stessi cittadini, che più volte si sono espressi contro la coltivazione di piante transgeniche sul territorio nazionale». Legambiente chiede al ministro «di fare immediatamente ricorso al Consiglio di Stato» contro la sentenza del Tar del Lazio che «non tiene conto in alcun modo delle conseguenze irreparabili che la dispersione di Ogm nell’ambiente può provocare alla qualità del sistema agricolo italiano».

ASSOBIOTEC: «ORA VIA LIBERA A RICERCA» – Di parere opposto Assobiotec (Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, aderente a Federchimica). «È un segnale di grande importanza, che deve far riflettere le istituzioni su talune decisioni miopi che hanno tagliato fuori l’Italia dalle biotecnologie in agricoltura», è il commento del presidente dell’associazione, Alessandro Sidoli, che ha espresso la disponbilità di Assobiotec a un confronto, ma ha ribadito la necessità di appplicare anche in Italia le norme comunitarie sulla sperimentazione delle sementi Ogm, «anche alla luce delle tante eccellenze che il nostro Paese esprime nel campo della ricerca agroalimentare».

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