Addio alle lampadine a incandescenza

Nel recente rapporto McKinsey sui costi delle misure da prendere per ridurre le emissioni climalteranti, la sostituzione di tutti i sistemi di illuminazione inefficienti con quelli ad alta efficienza energetica veniva presentata come il provvedimento con il migliore rapporto costi-benefici, dopo l’isolamento degli edifici. Da ieri, dopo un voto della commissione Ambiente del Parlamento europeo […]

Nel recente rapporto McKinsey sui costi delle misure da prendere per ridurre le emissioni climalteranti, la sostituzione di tutti i sistemi di illuminazione inefficienti con quelli ad alta efficienza energetica veniva presentata come il provvedimento con il migliore rapporto costi-benefici, dopo l’isolamento degli edifici. Da ieri, dopo un voto della commissione Ambiente del Parlamento europeo che ha bocciato le ultime reticenze di alcuni eurodeputati (soprattutto tedeschi) niente piu’ si oppone alla scomparsa nell’Ue, graduale ma ineluttabile, delle lampadine a incandescenza, inventate da Edison e immesse sul mercato 130 anni fa.

Una decisione della Commissione europea, approvata l’8 dicembre scorso dai rappresentanti dei governi dei Ventisette, prevede infatti la loro messa al bando a tappe forzate, cominciando dal prossimo mese di settembre e fino al 2012. Saranno sostituite in ogni edificio pubblico, ufficio, strada o casa privata, delle lampade compatte fluorescenti (fino all’80% di risparmio), o delle alogene di nuova generazione (fino al 50%). La decisione sara’ ora adottata formalmente dalla Commissione, entro marzo, ed entrera’ in vigore subito dopo la sua pubblicazione ufficiale.

Entro settembre, l’industria del settore (che ha appoggiato la decisione e sta gia’ adattando le linee di produzione e le strategie commerciali alla nuova era dell’illuminazione efficiente) non fornira’ piu’ ai punti vendita le lampade a incandescenza da 100 Watt e quelle smerigliate, di qualunque potenza (i consumatori potranno ancora acquistare i prodotti presenti sul mercato fino al loro esaurimento).

Il provvedimento Ue, in realta’, non specifica la tecnologia da sostituire, ma impone il rispetto delle classi di efficienza energetica A, B e C; e le lampadine a incandescenza sono tutte classificate nella parte inferiore della scala, come D, E o F.

La seconda fase scattera’ nel 2010, sempre a settembre, quando cesseranno le forniture ai negozi di lampade inefficienti da 75W. Poi, a settembre del 2011, tocchera’ a quelle da 60W, e infine, un anno dopo, a tutte le altre (da 40, 25 e 15 Watt).

Dal settembre 2012, insomma, saranno immesse sul mercato solo lampade di efficienza energetica A, B o C, indipendentemente dalla loro potenza. Questo significa l’addio definitivo alle lampade a incandescenza, con alcune, limitatissime eccezioni: le lampadine da frigo, da freezer o da forno, quelle usate in neonatologia e quelle per le incubatrici negli allevamenti. La decisione comunitaria prevede poi un’ulteriore tappa nel 2016, quando l’immissione sul mercato cessera’ anche per le lampadine di classe C.

La Commissione europea prevede che la sostituzione delle lampade inefficienti con quelle di classe A, B e C comportera’ un risparmio per famiglia mediamente pari a 25-50 euro all’anno. Nonostante il prezzo piu’ alto dei nuovi prodotti piu’ efficienti, i consumatori da una parte risparmieranno sulla bolletta elettrica, dall’altra potranno contare su una durata di vita delle nuove lampade molto piu’ lunga, rispetto a quelle a incandescenza.

Secondo Claudia Carta, rappresentante della Philips nelle relazioni con l’Ue prodotti alternativi validi, lampade compatte fluorescenti e nuove alogene, sono gia’ presenti sul mercato e continuano ad essere migliorate tecnologicamente. vero che costano di piu’, ma in media si rientra dall’investimento entro un solo anno; poi e’ tutto risparmio netto per i consumatori, e se ne avvantaggia anche l’ambiente.

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