A Roma l’acqua è d’oro, 5 euro a bottiglia

STREMATI dal sole sui sampietrini, i turisti puntano dritto il bancone del bar, chiedono un bicchiere d’ acqua e rimbalzano: The scontrin, please. Pay, go and pay, invita la cameriera di “Aroma cafe'”, a due passi da via Condotti. Benvenuti a Roma, caput mundi della “sola” al turista. PER i due giapponesi truffati il mese […]

STREMATI dal sole sui sampietrini, i turisti puntano dritto il bancone del bar, chiedono un bicchiere d’ acqua e rimbalzano: The scontrin, please. Pay, go and pay, invita la cameriera di “Aroma cafe'”, a due passi da via Condotti. Benvenuti a Roma, caput mundi della “sola” al turista. PER i due giapponesi truffati il mese scorso alla cassa del ristorante “Il Passetto” da un conto astronomico, migliaia di stranieri finiscono ogni giorno nel quagliodromo dell’ estate romana, complice il sole a quaranta gradi che ti obbliga a bere ogni trecento metri. Nei bar con i tavolini in piazza Navona e con i camerieri in livrea la bottiglietta d’ acqua costa una fortuna: quattro euro ai “Tre scalini”, che diventano 5,5 se hai una sete da litro. Travestiti da turisti con cartina al seguito, proviamo a farci servire un po’ di quella che i romani chiamano l’ acqua del sindaco, quella che sgorga nei rubinetti e in teoria non costa nulla: Water? A bottle? , una bottiglia, domanda la cassiera. Ma no, solo un bicchiere, eppure si paga anche quello: 50 cent, please . Al “Bar della Croce”, nella via omonima, chiarito che ci accontentiamo di un po’ d’ acqua “del sindaco” il barista ce ne serve un bicchiere, la guarnisce con una fettina di limone e si fa pagare comunque i canonici 50 centesimi. Per fortuna che Roma e’ piena di “nasoni”, le fontanelle che erogano acqua ottima e freschissima: davanti a ognuna c’ e’ la coda di turisti con la bottiglietta vuota in mano, in fila per ricaricare gratis. L’ originale, che nei negozi del centro costa 50 centesimi, vola a 1,5 euro al camion bar ambulante in via Frattina, e costa 1,5 euro anche da “Zio Ciro Friends bar” in via del Traforo, dove i turisti-cronisti chiedono il solito bicchier d’ acqua ma we have no glass , non abbiamo bicchieri. E se ne guarda bene dal darci lo scontrino, senza paura alcuna di incappare in un controllo fiscale. Se c’ e’ il bar senza bicchieri, c’ e’ anche quello che i bicchieri li ha ma se li fa pagare come fossero d’ oro: Sorry , aveva capito male, si giustifica il barista della “Antica Roma” in via della Vite, sommerso dalle nostre proteste perche’ aveva battuto uno scontrino da due euro. Solo a quel punto arriva lo scontrino giusto, quello da 50 centesimi. Questa bottiglietta? L’ ho presa in hotel, me l’ hanno fatta pagare 4 euro, dice Manuel, turista spagnolo a Roma con la famiglia, inviperito per i prezzi della Capitale: In Spagna non arrivi mai a un euro – sostiene – nemmeno nelle localita’ turistiche. Ma c’ e’ anche chi e’ abituato peggio, come la danese Kirsten Sondergard: Bah, da noi la bottiglietta da mezzo litro costa 2,5 euro!. E quando alla fine arriviamo allo “Snack bar” di via Capo Le Case, e finalmente ci viene servita l’ acqua del rubinetto con un sorriso, il barista ci rincuora cosi’: No money, l’ acqua mica si paga!.

Torna in alto